Dentro i confini di uno stesso stato, troverete savane ricche di animali selvaggi, spiagge e barriere coralline dall’inviolata bellezza, foreste equatoriali e maestose montagne dalle cime innevate, deserti roventi e altipiani accarezzati dal vento. Il Kenya è un concentrato d’Africa, da esplorare e da vivere nella sua miriade di sfaccettature. La prima notte a Nairobi è solo un assaggio d’Africa. Per scoprire i suoni, i colori e le emozioni che affascinarono Karen Blixen bisogna spingersi verso il bush, nella splendida savana kenyiota. Finalmente in safari: prima tappa la Shaba National Reserve, il cui nome deriva dal suo monte vulcanico ormai estinto. Con guide esperte, il viaggio è un continuo avvistamento: elefanti, bufali, zebre di Grant, gazzelle, impala, orici, ghepardi, leopardi, leoni, coccodrilli, ippopotami, la zebra di Grevy, la giraffa reticolata e alcune specie di uccelli tipici della zona come lo gherenuc. è una continua emozione. Si dorme in un campo tendato, tra i più eleganti il leggendario Joy’s Camp, vicino alle reserve Samburu & Buffalo: non un posto qualsiasi, ma un luogo che esprime tuttora l’anima dei suoi fondatori, George e Joy Adamson, due persone che hanno dedicato la loro vita ai felini della savana, raccogliendo poi la loro storia in un libro Born Free. All’imbrunire, dalla propria veranda, si osserva il sole accendersi di rosso fuoco, davanti agli occhi le terre desertiche, nelle orecchie i suoni indistinti del ritiro degli uccelli, e il pensiero va a questa terra così difficile ma così capace di dare emozioni uniche e ricordi indelebili. Il campo organizza anche safari in notturna: provare gli appostamenti in luoghi segreti e osservare da lontano il ghepardo nel suo ambiente naturale è senz’altro una di quelle occasioni da non perdere. L’avventura prosegue, alla volta della Masai Mara National Reserve, il parco principale e più celebre del Kenya, ai confini con quello del Serengeti, con cui crea un unico ecosistema. Il nome della riserva deriva dal popolo Masai, che qui abita diverse pianure e di cui si ha occasione di conoscere cultura e tradizioni visitandone i villaggi. Qui vivono branchi di leoni, i cheetah (ghepardi), gli ippopotami, gli elefanti e specie rare e protette come il rinoceronte bianco. E ancora antilopi, iene, babbuini, giraffe, zebre, impala. Basta soltanto appostarsi nei pressi del fiume e godersi lo spettacolo. Si dorme nella leggenda allo storico Cottar’s Camp 1920: il fondatore, Charles, fu uno dei più grandi cacciatori di tutti i tempi. Sembra davvero di rivivere l’atmosfera degli albori dell’attività safari dei primi del ‘900. E dopo una giornata passata a osservare la natura – sperando di aver avuto la fortuna di avvistare anche i cosiddetti Big Five, i cinque animali selvaggi che ognuno vorrebbe vedere almeno una volta nella vita – ci si rilassa in questa oasi di pace e silenzio. Dove la natura è padrona incontrastata. Ma il più grande parco nazionale del Paese, con una superficie complessiva di oltre 21mila chilometri quadrati, è quello dello Tsavo. Diviso in Orientale e Occidentale, è tagliato a metà dalla strada che va da Nairobi a Mombasa (e dalla ferrovia, parte della Uganda Railway, costruita dagli inglesi alla fine del XIX secolo. La meraviglia di questo enorme parco è data dai diversi tipi di habitat. Tsavo ovest è più montuoso e umido, con pianure alluvionali e un lago, il Jipe. Ma è a Tsavo est, con l’altopiano di Yatta, quello con la fauna più variegata: con i suoi 190 chilometri di lunghezza è la più grande superficie lavica del mondo e grazie alla sua eccezionale biodiversità è considerato una delle riserve naturali più preziose del mondo. Gli ultimi giorni ci si abbandona nel lento tepore di Malindi, tra spiagge di fine sabbia bianca e un mare dalle molteplici sfumature regalate della barriera corallina. Apprezzata dai bon vivant, la vita qui trascorre piacevole tra una sosta al caffè Karen Blixen, una passeggiata tra i mercatini dove acquistare maschere, oggetti in legno e monili, e infine ci si ritrova sulla spiaggia. Al Rosada Beach, per un pranzo a base di calamari e gamberi.
Chiudete gli occhi, immaginatevi di nuovo su quella sdraio in mezzo alla savana, il senso di pace e armonia che avete provato: l’Africa vi sarà entrata nel cuore.
In apertura il tramonto africano da una delle tende del Cottar’s Camp 1920; nella pagina accanto dall’alto l’elegante Joy’s Camp; la riserva del Masai Mara; una delle lussuose tende del Cottar’s Camp 1920. Sopra legno intarsiato e vista sull’Oceano al The Majlis Resort; sotto le spiagge bianche di Malindi.